Caldaie fuorilegge, controlli a tappeto in tutto il Piemonte: multe fino a 1000 euro
Al lavoro dieci squadre, verifiche sul pellet destinato al riscaldamento.
Gli esperti: "Dati allarmanti, per questo intensifichiamo i monitoraggi"
Da oggi un pool costituito da tecnici dell'Arpa e carabinieri del Nucelo forestale (dieci squadre in tutto) stanno portando avanti un'operazione congiunta per intensificare i controlli e il campionamento del pellet destinato al riscaldamento. Motivo: la combustione di pellet di scarsa qualità o illegale può portare ad un aumento dell'emissioni di PM10 e di Ossidi di azoto fino al 50% superiori rispetto alla combustione di materiali apparentemente identici ma di fascia più alta.
L'Agenzia regionale per l'ambiente nel frattempo ha completato il primo ciclo di controlli su caldaie e impianti termici terminati il 31 dicembre 2019: su 144 apparati ispezionati in Piemonte, 47 nella provincia di Torino - per un numero complessivo di circa 3000 unità abitative in tutta la regione di cui 1100 nel territorio della Città Metropolitana di Torino - quasi la metà, circa 70, sono risultati non in regola per superamenti di emissioni di ossidi di azoto, mancata manutenzione ed errata o mancata contabilizzazione del calore. La sanzione è di circa 1.000 euro ciascuno.
«Fino ad oggi è stato sottovalutato l'impatto delle emissioni da riscaldamento sulla qualità dell'aria - spiega l'assessore regionale all'Ambiente, Matteo Marnati - In Piemonte il contributo alle concentrazioni di Particolato PM10 del riscaldamento domestico a biomassa legnosa è di circa il 45% nel Comune di Torino e supera il 50% negli altri capoluoghi, e per questa ragione abbiamo deciso di intensificare il monitoraggio sulla qualità dei materiali utilizzati per il riscaldamento».
Per le cadute sul marciapiede risponde il condominio
Se la causa dell'incidente è da imputarsi al mancato spargimento del sale e alla conseguente presenza di ghiaccio e il passante cade su una lastra di ghiaccio presente sul marciapiede e della quale non era possibile accorgersi con l'ordinaria diligenza, dei danni conseguenti risponde il condominio, ove questo non sia riuscito a provare di avere provveduto alla pulizia dell'area antistante l'edificio.
Di detti spazi, infatti, pur essendo di proprietà pubblica, nella stagione invernale devono prendersi cura i condomini, ove ciò sia previsto dal regolamento comunale. In caso contrario, la mancanza di manutenzionepuò comportare la responsabilità per i danni prodotti ai terzi e agli stessi comproprietari.
Lo ha chiarito la seconda sezione civile della Corte di Appello di Milano nella recentissima sentenza n. 73 pubblicata lo scorso 10 gennaio 2020.
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